Santa Maria del Carmine è una costruzione trecentesca rimaneggiata nel primo Cinquecento.
La facciata, a capanna, è molto semplice come altrettanto essenziale è l’interno, dove però si ammira, al secondo altare della parete destra, una splendida tavola del senese Domenico Beccafumi raffigurante l’Arcangelo S. Michele che caccia gli angeli ribelli.
Di quest’opera il Beccafumi dipinse due versioni: la prima, ora alla Pinacoteca Nazionale, non venne accettata dai frati carmelitani, poiché vi sono raffigurati, secondo l’esempio michelangiolesco della Volta della Cappella Sistina in Vaticano, molti nudi, allora ritenuti scandalosi; il pittore perciò ne preparò un’altra, quella che qui vediamo, in cui eliminò le figure indecorose, pur mantenendo una grande forza espressiva e forti contrasti di colore che gli derivano dalla conoscenza dei pittori contemporanei germanici; quest’opera si data negli inni intorno al 1530.
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