Il Palazzo Pubblico ovvero il Palazzo del Comune, è il simbolo della libertà civica di Siena. La sua costruzione venne iniziata nel 1288 in stile gotico e si protrasse fino al 1310.
Aggiunte successive vennero fatte nel corso del Trecento, ma la più importante consiste nel rialzamento delle ali laterali al corpo centrale, che fu eseguito nel XVII secolo, in uno stile precocemente neogotico, per seguire un criterio di ambientazione e di coerenza stilistica.
L’esterno, che segue in parte l’andamento curvilineo della piazza, è distinto dalla bicromia bianco-rossa, cioè dal contrasto della parte realizzata in travertino – che è una pietra biancastra – e quella realizzata in rosseggianti mattoni. Al centro della facciata spicca il grande stemma marmoreo della famiglia Medici, che venne qui apposto dopo il 1557, anno in cui lo Stato di Siena venne annesso ai dominii di Cosimo de’Medici, allora Duca di Firenze e nel 1569 destinato a divenire il primo Granduca di Toscana.
Il Palazzo Pubblico, all’interno, costituisce un mirabile esempio di struttura pubblica medievale dove viene magnificata la potenza della Repubblica Senese.
Tra le varie splendide sale che lo costituiscono, e ora formano il Museo Civico della città di Siena, è da vedersi la Sala del Mappamondo nella quale troneggia lo splendido affresco del 1325 del pittore Simone Martini, raffigurante la Madonna col Bambino in Maestà, cioè assisa in trono e circondata da Angeli, Santi e, fra questi ultimi, i Patroni di Siena. In questa sala si ammira un altro affresco di Simone Martini raffigurante il condottiero senese Guidoriccio da Fogliano trionfante dopo l’espugnazione del castello di Montemassi: questo è un dipinto del 1329.
Dalla sala del Mappamondo si passa a quella della Pace, che forse è la più famosa dell’intero Palazzo Pubblico, poiché vi si ammirano gli affreschi con le allegorie del Buono e Cattivo Governo: opere dipinte tra il 1337 e il 1339 dal senese Ambrogio Lorenzetti. Di grande efficacia è la rappresentazione del Buon Governo con una veduta della Siena di quei tempi che si prolunga nello splendido paesaggio che fa da corona alla città, uno dei primi grandi esempi di pittura paesistica in Italia. Molto interessante è anche la Cappella dove le Autorità civiche assistevano alla celebrazione della Messa.
La Cappella è affrescata dal senese Taddeo di Bartolo, attivo agli inizi del ‘400, e soprattutto è ornata da un magnifico coro in legno scolpito e intarsiato dal senese Domenico di Niccolò, che per questo suo eccezionale lavoro, e per altri simili, fu soprannominato Niccolò dei Cori. Nelle tarsie sono raffigurati soggetti tratti dal ‘Credo’, la professione di fede dei cristiani cattolici. Questa straordinaria opera fu compiuta tra il 1415 e il 1422.
Altra sala da visitarsi con attenzione è quella detta di ‘Balìa’ o dei Priori -la Balìa e i Priori erano le supreme magistrature dello Stato Senese- ; essa é completamente affrescata nell’anno 1407 dal pittore aretino Spinello, qui aiutato da suo figlio Parri. I soggetti di questi affreschi, tra i migliori del Gotico maturo in Toscana, raffigurano storie di Papa Alessandro III, che era il senese Rolando Bandinelli e che fu strenuo difensore della Chiesa nei confronti dell’Imperatore del Sacro Romano Impero Federico I, detto il Barbarossa.
Foto Di Michal Osmenda from Brussels, Belgium – Piazza del Campo, Siena, Tuscany, CC BY-SA 2.0, Collegamento